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Platone è stato il primo filosofo a proporsi di analizzare profondamente il tema della formazione e dell'uso di immagini, riprendendo argomenti e situazioni già impiegate dalla poesia epica e dalle opere dei tragici. Il filosofo ha inoltre ripensato la creazione di immagini in un contesto più ampio di quello artistico, al punto da includere il rapporto fra la sfera sensibile e la conoscenza, l'ambito cosmologico e il dominio del linguaggio. In questo contributo l'autrice indaga alcuni aspetti dell'arte mimetica nei dialoghi di Platone, in particolare nel Sofista, nel Cratilo, nel Timeo e nella Repubblica. La suddivisione in due parti del testo risponde all'esigenza di distinguere la produzione divina dalla produzione umana di immagini. La prima parte è destinata a descrivere la realizzazione artistica di un demiurgo che plasma il cosmo con il proposito di approssimare la sua opera al perfetto modello ideale. La seconda parte è dedicata alla genesi delle immagini da parte dell'uomo e, in particolare, a quel tipo di immagine di cui lo stesso Platone è uno degli artefici più illustri: i discorsi.